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Il nostro obiettivo

è avviare una discussione con la politica, nel contesto di un dialogo settoriale, su come si possa salvare da una massiccia ondata di insolvenze l’eterogeneo settore degli eventi e della cultura, che vale miliardi, e su come sia possibile assicurare il mantenimento di migliaia di posti di lavoro in tutta la Svizzera. Questo è un settore complesso, che combina molte professioni diverse e discipline speciali. Per questo motivo, non può contare nel suo complesso su una lobby centrale.

La nostra azione

si rivolge al grande pubblico al fine di richiamare l’attenzione sulla drammatica situazione del settore eventi e cultura. Questo proposito richiede un’azione su larga scala e concertata, che si svolga contemporaneamente in tutta la Svizzera e che ottenga un’ampia copertura mediatica. Tutti gli ambiti di questo settore economico in Svizzera si uniscono per formare un gruppo di interesse e di lavoro trasversale e organizzano la «Night of Light».

In occasione di questo evento, tutti i partecipanti all’azione realizzeranno insieme e in contemporanea un enorme monumento di luce. A tale scopo, in tutte le regioni della Svizzera in cui queste imprese hanno sede, il giorno 22.06.2020, tra le 22.00 e le 24.00, verranno illuminati di luce rossa location di eventi e siti per spettacoli, ma anche edifici e strutture appositamente scelti. Le immagini e i video delle strutture e degli edifici che illuminerete potranno essere caricati su una piattaforma centrale ovvero sulle pagine create appositamente per questo evento su Facebook e Instagram con l’hashtag #nightoflight_ch. In questo modo, tutti gli interessati potranno dare un’occhiata in rete alle installazioni realizzate in Svizzera e sostenere così la nostra iniziativa e le nostre richieste di un dialogo settoriale con la politica.

Quest’azione è stata ideata in Germania dai nostri colleghi del settore e verrà realizzata anche in Belgio e in Austria. Desideriamo mettere in atto questa iniziativa anche qui da noi per richiamare l’attenzione sulle nostre preoccupazioni attuali di natura culturale ed economica, sui rischi connessi e sulla loro importanza a livello esistenziale.


Il nostro appello

si rivolge a tutti gli imprenditori e a tutte le imprenditrici del settore degli eventi: alle location, agli organizzatori, alle agenzie di eventi, alle aziende fieristiche, agli allestitori di stand fieristici, ai caterer, ai non-food-caterer, ai prestatori di servizi tecnici, alle ditte specializzate in decorazioni, agli artisti, alle società di management e alle imprese individuali: organizziamo insieme la «Night of Light» in tutta la Svizzera, per richiamare l’attenzione sulla nostra situazione e sulle drammatiche condizioni! Illuminate la vostra location, la sede della vostra azienda, scegliete un edificio o una struttura nella vostra regione e illuminatela con luce rossa. Potete anche semplicemente fare inserire il vostro nome nella pagina web dei Sostenitori per esprimere la vostra solidarietà alla nostra azione!

Informazioni generali

Allarme rosso per il settore degli eventi: sono a repentaglio migliaia di posti di lavoro

Quasi ogni ora arrivano nuove cancellazioni di eventi, fiere, concerti, spettacoli, congressi, simposi ed eventi sportivi. Cinicamente si potrebbe notare che anche un James Bond si piega alle imposizioni del coronavirus. Questo è esattamente ciò che le aziende del settore degli eventi non possono permettersi, come confermano i dati più recenti. Per questo motivo tre associazioni di categoria si sono riunite per chiedere al Governo federale, e in particolare alla SECO, di adottare misure per salvaguardare i posti di lavoro.

Questa è un’epidemia che sta causando un crollo senza precedenti nel settore degli eventi. Un settore, notabene, che in genere dà impulso all’economia, pone i riflettori sulle innovazioni e mette in scena le informazioni, le notizie e le possibilità più diverse in modo tale che vengano comprese dal pubblico. E non da ultimo e meno importante: è anche un settore che suscita ogni giorno un grande ventaglio di emozioni positive. Ora le cose si mettono male per tutte le parti interessate, ed è per questo che tre associazioni di gruppi professionali del settore degli eventi stanno unendo le forze per gettare l’ancora di salvezza in modo mirato e sollevare aspettative. Si tratta della Swiss LiveCom Association EXPO EVENT, della Swiss Music Promoters Association SMPA e dell’Associazione svizzera dei tecnici del teatro e dello spettacolo SVTB-ASTT, che insieme desiderano richiamare l’attenzione sull’emergenza e far sentire la loro voce a favore del settore degli eventi.

Nonostante la drammaticità economica, i rappresentanti delle associazioni affermano in modo inequivocabile che la salute e il benessere della popolazione svizzera sono di primaria importanza. Al contempo, il settore della comunicazione dal vivo si compiace del fatto che il Consiglio federale e il Ministro dell’economia Guy Parmelin si siano già occupati di misure di aiuto concrete, come fondi di sostegno o prestiti alle imprese direttamente minacciate. Anche gli incontri mensili con i rappresentanti cantonali, le parti sociali e alcune associazioni economiche vengono considerati molto utili.

Jörg Gantenbein del consiglio direttivo della ASTT descrive la situazione attuale con queste parole: «Dopo primi feedback e autentiche richieste di aiuto, dobbiamo presumere che 1500 posti di lavoro nel nostro settore siano in pericolo immediato». A titolo esemplificativo, va detto che l’ASTT rappresenta circa 4500 dipendenti. Stiamo dunque parlando di un terzo dei dipendenti del settore della comunicazione dal vivo. Fino a oggi, secondo Gantenbein, 20 membri della ASTT hanno presentato una richiesta di lavoro ridotto per circa 350 collaboratori interessati. Gantenbein aggiunge: «La situazione è molto critica. Dopotutto, i nostri servizi vengono solitamente forniti nel momento preciso dell’evento. Se un evento viene annullato, questo comporta una perdita del 100% – e tutti i collaboratori che avrebbero dovuto prestare la loro opera rimangono senza lavoro».

Anche per Eugen Brunner, presidente di EXPO EVENT (che conta 157 aziende associate e un totale di circa 6000 dipendenti), la situazione attuale evoca uno scenario horror che, nonostante tutta la creatività del settore, nessuno si sarebbe potuto immaginare. «Abbiamo bisogno di e chiediamo aiuto urgente al Governo federale e insistiamo su regole sensate e proporzionate per affrontare l’organizzazione dei prossimi eventi. In fin dei conti, si tratta semplicemente di preservare i nostri posti di lavoro – e in ultima analisi anche la Svizzera come sede affidabile e di alta qualità per le manifestazioni.

«Le misure per combattere il coronavirus stanno colpendo un intero settore composto da piccole imprese e microimprese, che non ha molta forza economica nel suo complesso. Gli effetti sono immediati, ma colpiscono anche a medio e lungo termine, perché le consumatrici e i consumatori si fanno cogliere dall’incertezza e non comperano più i biglietti neppure per le manifestazioni che si dovrebbero svolgere più avanti nel corso dell’anno», afferma Stefan Breitenmoser, direttore della SMPA. Inoltre, secondo Breitenmoser, il settore svizzero degli eventi è preoccupato per la propria esistenza ed è da temere che molti organizzatori avranno difficoltà a sopravvivere economicamente a questa situazione di crisi.

A fronte del fatto che al momento fioccano molte cancellazioni di eventi, e che tali cancellazioni incidono in modo pesante sul settore degli eventi, le associazioni di categoria chiedono con veemenza e convinzione di poter partecipare agli incontri programmati per elaborare soluzioni rapide e non burocratiche assieme ai rappresentanti federali al fine di preservare posti di lavoro e aziende.

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